Tour in Provenza sulle strade della lavanda

Tour in Provenza

sulle strade della lavanda

Sommariva del Bosco 15 luglio 2011

Io e l’amico Lino partiamo da Sommariva del Bosco, un piccolo paese della provincia di Cuneo, per l’oramai classico tour annuale “della lavanda”.
In luglio verso la metà del mese la fioritura della lavanda è al massimo splendore, la Provenza con le sue strade, i suoi profumi, le sue distese colorate è meta ogni anno di un tour che mai ci delude.
Il ritrovo è per la colazione al “bar della stazione”, alle 8.30 partiamo, la giornata è bella ma freschina per essere a metà luglio.
La strada ci porta a Cuneo per prendere la SS21 per la valle Stura, a Vinadio facciamo il pieno sperando di risparmiare alcuni centesimi, in Francia la benzina è più cara ancora.
Dopo Vinadio giriamo a sinistra ed imbocchiamo la bellissima valle che tramite il colle della Lombarda ci porterà in Francia, siamo soli sulla stretta salita, ma la strada è bella, l’asfalto è perfetto grazie al transito del Tour de France di due anni fa.
Sul colle a 2350 mt, una foto ci vuole, è fresco e il cielo è limpido. Alcuni gruppi di motociclisti si fermano, anche per loro la foto è d’obbligo. Siamo nel Parco Naturale del Mercantour e lo spettacolo è grandioso, tutte le vette intorno a fare da cornice in una giornata splendida.
La discesa su Isola 2000 e poi più in basso a Isola è un continuo tornante, ma la strada è larga ed il fondo ottimo.

Un caffè al solito bar di Isola, un paesino carino con case colorate, le moto sono sulla piazzetta sotto gli alberi in compania di altre Harley.

 

Si riparte sulla D2205 siamo nella “valle de la Tinee” in discesa fino ad incontrare la “Valle del Var” all’incrocio in un punto dove la valle è strettissima si gira sulla D6202 verso Digne le Bains.
La strada qui è veramente piacevole bella con curve lunghe adatta alle nostre moto, si viaggia col sole alle spalle e con il fiume Var alla nostra desta, uno sguardo verso il basso e vediamo due cerbiatti che si abbeverano sulla sponda. Ci fermiamo per una foto ma il nostro rumore li spaventa e corrono veloci al riparo nella pineta.
La strada sale dolcemente in un scenario straordinario, la pineta vicino si fa sempre più fitta ed ecco altri due cerbiatti che improvvisamente ci attraversano la strada con soli due balzi.
Dopo Entrevaux, un paesino carino con un portale di ingresso a lato del fiume tramite un piccolo ponte in pietra, la strada diventa la N202 e incomincia a salire più decisa, ma sempre molto bella.
A Saint Julien du Verdon come un miraggio appare il grande lago de Castilon con un color smeraldo incredibile. Decidiamo di pranzare e giriamo a sinistra per Castellane a pochi chilometri, si attraversa la grande diga e si costeggia il lago pieno di canoe e bagnanti.

 

 

 

Castellane ha la piazza centrale attorniata da bar ristoranti ed è invasa dalle moto, con un gruppo di Harleysti di Rimini e San Marino scambiamo alcune informazioni sulla strada che abbiamo appena percorso, loro rientrano in Italia tramite Cuneo e quindi sulla strada che noi abbiamo appena percorso, la loro meta giornaliera è raggiungere Alba per la cena, una tratta lunga ma possibile.
Pranziamo all’ombra di grandi platani in uno dei tanti ristoranti, un riposino d’altronde ci vuole. Qui i turisti in moto sono veramente tanti, la meta è il Canyon del Verdon che inizia proprio da qua.
Noi, si ritorna un attimo sui propri passi e fuori Castellane prendiamo la rout di Napoleone, la D4085 direzione Digne les Bains, la strada è bella sale poi scende in un canyon con brevi tunnel in pietra, divertente. Ora diventa la D85, è più filante e scorrevole con grandi curve, peccato ci vien da dire siamo già arrivati a Digne tanto era bella la strada.
All’ ufficio del turismo, che è vicino alla prima rotonda che porta nel centro storico, cerchiamo un albergo che abbia la piscina per rilassarci al sole limpido della Provenza. In totale oggi abbiamo percorso 300 km.
Il mattino seguente la giornata è limpida e fresca, riprendiamo la strada da dove siamo arrivati ieri, la D85 fino a Shateauredon (10km) e a destra prendiamo la D907 fino a La Begude Blanche, la strada è bella pianeggiante molto filante, non incontriamo anima viva, è tutta per noi. Dopo il paesino subito si svolta a sinistra sulla D953 in direzione Valensole, la strada si inerpica sull’altopiano con belle curve e l’asfalto perfetto. Appena finito il bosco sulla salita, un bivio ci fa rallentare, dritto sulla D8 si va a Valensole, ma difficile proseguire, più volte ci fermiamo a fotografare i campi di lavanda, viola, profumati, infiniti fino all’orizzonte, l’altopiano è di un unico colore, bellissimo. La strada dritta per chilometri ci fa gioire con tutta questa meraviglia intorno. Alcune nuvolette in cielo completano il quadro.

 

 

 

Valensole ci accoglie con il sole caldo sulla piazzetta con la fontana, sempre punto di fermata per un caffè nei vicini bar, dai quali ammiriamo le nostre lucide nere moto.
Si riparte in direzione Manosque sulla D6, altri spettacolari grandi campi di lavanda in splendida fioritura, dall’altopiano si riscende nella valle della Durance con una strada perfetta per le moto, sarebbe meglio in salita ma quest’anno la percorriamo all’ingiù, bella ugualmente. Manosque con il suo solito traffico ci fa rallentare parecchio, prendiamo verso Apt, circa 40 Km sulla D900, la strada diventa uno spasso, lunghe curve in mezzo ai campi di grano con il sole limpidissimo. Un tratto di strada è affiancato da platani secolari, l’ombra è talmente forte che pare essere in un tunnel. Per entrare in Apt ci attende una lunga coda di auto difficile da superare per la stretta carreggiata, più avanti scopriamo il motivo, è il mercato del sabato che rallenta il traffico, noi seguiamo la direzione Sault, circa 40 Km.

 

 

 

Tutto questo tratto è superlativo, si sale su una schiena montuosa completamente disabitata per chilometri e chilometri, poi altri altopiani disabitati e altre montagne boscose, per la strada solo noi, non incontriamo nessuno.
Sault, la capitale della lavanda, è gremita di turisti la maggiorparte in moto, è quasi mezzogiorno e i bar ristoranti sono già tutti pieni. La fermata come al solito è sulla grande balconata che ti permette di ammirare i campi di lavanda sottostanti e i piccoli casolari immersi nel verde con un alternanza di campi di grano. Il luogo è delizioso, tutti li a fotografare con in lontanaza la vetta del Mont Ventoux.

 

 

 

26 Km ci separano dalla vetta, decidiamo di andarci prima di pranzare. La strada D164 sale tra i boschi con un asfalto molto irregolare, la meta è come un pellegrinaggio del ciclisti, qui il Tour di France è di casa, anzi in questi giorni è proprio qui in zona, lo si vede dai turisti che provengono da tutto il mondo con le loro biciclette. Sull’ultimo tratto di salita la strada diventa larga e spettacolare, usciti dalla boscaglia ci si trova in un ambiente completamente diverso, solo più un’immensa pietraia bianca tagliata dai grandi tornanti della strada. La vetta è stracolma di ciclisti, tutti lì ad immortalare la loro meritata fatica.
Due foto anche per noi e poi giù di nuovo a Saul per pranzo. Sono le due, tanta gente è ancora seduta nei ristoranti. Dopo il meritato pranzo prendiamo in direzione Forcalquier, circa 55 Km, con la D950 attraverso Revest du Bion poi Banon. Nel primo tratto dopo Sault la strada è divertente e bella, un susseguirsi di curve su e giù per l’altopiano assolato con grandi campi di lavanda ai lati, le ondulazioni del terreno giocano con i lunghi filari viola, è piacevole il profumo e il caldo sole del pomeriggio. A Forcalquier sulla piazzetta centrale ci gustiamo una bibita fresca, ripartiamo subito e a Oraison entriamo in autostrada direzione Aix en Provance. Il tratto è breve, ce lo godiamo in velocità.

 

 

 

In città a lato della grande piazza con la fontana centrale entriamo nell’ufficio informazioni, pochissime le camere libere anzi difficile trovare da dormire, ci informano, poi un’ultima camera presso uno dei Campanile vicino all’autostrada. Ci fiondiamo veloci e prendiamo camera esausti ma soddisfatti della cavalcata odierna, in totale oggi abbiamo percorso 330 km. La sera in Aix un mondo di gente, ogni locale è super affollato. La piacevole passeggiata nel centro storico ci aiuta a sgranchire le gambe.

 

 

 

Al mattino il cielo è coperto, decidiamo sulla strada migliore da farsi, su per le montagne ci sarà rischio di pioggia forse, allora optiamo per la Costa Azzurra, autostrada fino a Nizza e Ventimiglia, per poi attraverso la Valle Roya raggiungere Cuneo e casa. Un tiro veloce in autostrada molto trafficata fino a Nizza, a Roquebrune c’è la nebbia come fosse inverno e fa freddo, a Ventimiglia usciamo dall’autostrada e lo sguardo sulle montagne non ci rallegra proprio, nuvole nere riempiono la stretta valle. Dopo i primi tunnel decidiamo di infilare le tute antipioggia, meglio non rischare una lavata che pare inevitabile. Difatti dopo pochi chilometri veniamo travolti da un improvviso e violento temporale, rallentiamo ma non ci fermiamo, tutto il traffico è lento nelle gole della Roya, a Tende fortunatamente smette di piovere e l’asfalto asciutto ci permette di affrontare i grandi tornanti con sicurezza, al tunnel di Tenda attendiamo il verde del semaforo che regola il senso alternato, via tocca a noi, con altri circa cinquanta motociclisti si atraversa il vecchio tunnel, in Italia c’è un pallido sole. Giù a Vernante ci sfiliamo le tute e ci prendiamo un caffè, ecco finalmente il sole, ma dura poco, solo un illusione, dopo Cuneo ci rimettiamo le tute antipoggia e fino a casa non smette di piovere. Tutto è andato per il meglio, siamo pienamente soddisfatti della gita, altra giornata da 360 Km.

Antonio con Lino

 

 

 

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