OUTLANDER di DIANA GABALDON

“OUTLANDER” di Diana Gabaldon è una lunga (14 volumi!!) ed emozionante saga che racconta le avventure di Claire Randall, giovane donna inglese che vive nell’inghilterra del 2° dopoguerra e che durante una passeggiata nelle highlands scozzesi attraversando il Craigh na Dun, la collina delle fate, un cerchio di pietre antico, viene catapultata all’improvviso nell’anno 1743 dove apparirà straniera (1° volume) in una Scozia dilaniata dalla guerra con l’Inghilterra e dai conflitti tra i clan. Claire sarà coinvolta in numerose avventure e avrà modo di confrontarsi con usanze e costumi antichi a cui come donna del XX secolo, faticherà a sottomettersi. I primi volumi della saga risultano ambientati in prevalenza nella scozia del XVIII secolo (anche se ci sarà  per la protagonista l’occasione per sperimentare gli sfarzi della corte di Luigi XVI) con alcuni flash che riportano il lettore nel XX secolo, favorendo in questo modo una piena comprensione delle differenze fra lo stile di vita del XX secolo, ricco di comfort  e quello più frugale ma ricco di curiosità ed emozioni del XVIII secolo. Con l’ottavo volume, cambierà l’ambientazione della saga perché Claire lascerà la Scozia e approderà nelle colonie americane, poco prima della rivoluzione (1771) dove vivrà nuove avventure e si confronterà con le tensioni sociali del periodo (…). L’ironia con quale  la Gabaldon arricchisce i dialoghi e quindi la personalità dei personaggi, rende la lettura affascinante e scorrevole. L’ambientazione storica è ben costruita e assolutamente coerente con quanto accadde realmente, come dimostra ad esempio la descrizione della battaglia di Culloden, che funge da sfondo  per la prima parte della saga*.
L’opera della Gabaldon lascia ampio spazio anche ai sentimenti. Descrive con molta semplicità l’amore delle madri verso i figli ma anche l’amore fra uomo e donna. Oltre a Claire, protagonista indiscusso della saga è infatti Jamie Fraser, un nobile scozzese di cui Claire si innamorerà e con il quale vivrà una straordinaria storia di amore che resisterà a mille traversie e che costituisce il fil rouge dell’intera saga.
Se 14 volumi (dalle 400 alle 650 pagine a volume, quindi oltre 7.000 pagine in totale) non vi spaventano, e qui mi affido in particolare agli appassionati come me del genere fantasy – abituati alle opere lunghe – vi consiglio caldamente di leggere la saga di Outlander, perché sono certa saprà convincervi e aprirvi al genere del romanzo storico.

SIBI, maggio 2012

* La battaglia di Culloden fu combattuta il 16 aprile del 1746 presso Inverness nelle Highlands scozzesi. La battaglia come noto vide contrapposti i sostenitori di Carlo Edoardo Stuart, detto anche Bonnie Prince Charlie e quelli di “Billy il Macellaio”, ovvero il figlio di re Giorgio II. Il soprannome di quest’ultimo è dovuto all’efferatezza con la quale il figlio del re portò avanti la repressione nei confronti dei giacobiti (appartenenti al movimento politico del Giacobitismo, che si proponevano appunto la restaurazione del casato degli Stuart al trono di Inghilterra e Scozia). La battaglia di Culloden vide il trionfo di Billy e segnò il declino dei clan scozzesi che furono travolti dalle forze nemiche a causa in particolare di tattiche e strategie obsolete e inefficaci per il periodo in cui la battaglia fu combattuta. Di questa battaglia James Wolfe, riferendosi ai vittoriosi, scrisse:
    « Non ho mai visto un’azione così grande, né una vittoria così completa »

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